venerdì 12 luglio 2013

"Presto che è tardi!"



Arriva ogni anno.
Neanche questa volta è stato invitato.
"Sei un fottuto imbucato!" mi verrebbe da gridargli contro.
Ma tanto lui mi ignora, sempre. Non lo sopporto.
Per colpa sua rimetto in discussione tutta la mia esistenza: il colore del frullatore, le scelte sentimentali, le amicizie, la messa in piega.
Giorni difficilissimi questi, pieni di stress.
Ho già chiesto il permesso alla mia dietologa: posso mangiare una torta intera?
-         senza panna, tanta frutta, un pan di spagna light.
Cosa? Che torta schifosa è questa? Ehm, scusi ma, sa...
No, senta, io la mangio stracolma di panna, piena di frutta e con pan di spagna alcolico, sennò come supero il momentaccio?
Devo stare calma, aspettare che passi, tutto qui.
Come arriva, se ne va.
Come arriva, se ne va... Poi torna, vabbè, ma poi ci penso...
Verrà il momento in cui sarò in grado di ignorarlo?
Lui arriva ed io lo ignoro, con eleganza.
Sarebbe magnifico. Sarebbe 'avercela fatta'.
Prosit.

martedì 21 maggio 2013

"Non sono connessa"



Scatti e posti la foto.
Tutti sanno quel che vedi,  quello che fai e dove ti trovi. 
Figo, no? La tecnologia è troppo avanti!
Non mi sono mai entusiasmata per la tecnologia. Mi entusiasmo per l’utilità degli elettrodomestici, quello sì. Per il resto, davvero non riesco.
Che si abbia uno schermo ad altissima definizione, gigabyte in quantità industriale, una ram ampia come il continente asiatico, una connessione velocissima, ad un certo punto si dovrà pur spegnere. Sì, intendo OFF. Non controlli più il cellulare, non scarichi nulla sull’I pad, non fotografi quello che hai nel piatto e nemmeno il paesaggio. Nada.
Tu, essere qualunque, adesso spegni e vediamo cosa t’inventi; vediamo cosa sei senza l’elettronica. Solo tu: corpo e cervello. Occupati della realtà, delle relazioni, occupati di tua figlia spegnendo la tv, occupati della tua donna e spegni anche la musica.
Ecco, proprio a questo pensavo. Alle relazioni. Come incidono i contatti virtuali sulla nostra vita sociale? Arricchiscono la sfera sentimentale?
Condivisione, ubiquità e velocità: cosa hanno a che fare con la seduzione?
Se invece ritrovassimo nelle nostre vite il concetto di lentezza?
Esclusività, unicità e lentezza.
La sensualità al tempo della connessione…

"Senza remore"


Eterosessuale. Decisamente eterosessuale.
Amo gli uomini. Sono diversi da me, mi piacciono. Mi fanno ridere.
Trovo il loro cervello interessante, m'incuriosisce la loro sfera interiore.
Mi divertono. 
Mi divertono ‘prima’. Prima di frequentarli assiduamente.
Ho a che fare con loro, ho avuto a che fare con alcuni di loro.
Sostanzialmente eterogenei, avevano una caratteristica in comune: l'indecisione.
Ci sono voluti anni per capire che non ero io quella dal carattere troppo forte.
Erano loro quelli divorati dal dubbio, dall'incertezza, dall'insicurezza. Erano loro quelli che vivevano in uno smarrimento, un'esitazione costante;  una sorta di titubanza esistenziale lunga giorni, settimane, mesi, anni!  Inizialmente pensavo fosse solo una fase di riflessione, una valutazione, una presa di coscienza. No. Tentennavano in ogni scelta più o meno importante della vita fino a restare immobili.
Il coraggio delle azioni: lo diamo per scontato ma non lo è affatto.
Senza dubbio i ‘miei’ uomini sono pochi rispetto alla grande quantità esistente in natura ma  la proporzione è sconfortante. Che peccato... E che imbarazzo.
Per tutti gli altri, gli Impavidi, la mia ammirazione.
Via al calcolo delle probabilità.

mercoledì 3 aprile 2013

"Speriamo che sia femmina"



Ho appena finito di leggere il libro ‘Dove sono gli uomini?’. Sottotitolo ‘Perché le donne sono rimaste sole?’. Simone Perotti ha scattato un’interessante fotografia: uomini e donne fra i trenta e i cinquant’anni, oggigiorno, quali i rapporti, quali le dinamiche. Pare che le donne si siano evolute, raggiungendo piena autonomia e consapevolezza mentre gli uomini si siano fermati, smarriti di fronte a tale cambiamento, rifuggendo il confronto: quasi un vero e proprio abbandono.
L’autore è consapevole di non aver avanzato alcuna proposta di soluzione ma tentato un’analisi, raccolto testimonianze, ascoltato storie. Di donne soprattutto. E in quelle storie mi ci sono ritrovata, parecchio.
Me, il microcosmo, me un macrocosmo.
Noi donne cosa siamo e cosa siamo diventate? Gli uomini sono davvero impauriti, smarriti, immobili? Sono davvero eterni bambini? Se noi donne siamo così forti, autonome, potenti, perché non ci fermiamo e troviamo una soluzione?
Ladies! Credo che tocchi proprio a noi. Sta a noi analizzare, progettare, organizzare, creare, attuare, fissando l’obiettivo: tentare di riacciuffare questi nostri uomini, affiancarli, incoraggiarli, rassicurarli, prenderli per mano, fargli capire che ci siamo e che vogliamo continuare il cammino insieme a loro.
Io posso iniziare dalle piccole cose. Potrò iniziare quella sera che non so, in cui lui suonerà alla porta a tarda ora, passo incerto, stanco, un po insicuro, cercherà i miei occhi ed il mio abbraccio.  Scusate donne-che-non-devono-chiedere-mai ma io lo accoglierò sostenendolo, abbandonando il cinismo, scaldando l’impassibilità, perché in due ci si tiene meglio, basta tenersi stretti.  

venerdì 15 marzo 2013

L'AUTENTICAZIONE dell'AMORE


'Ci sono solo due errori che si possono fare nel cammino verso il vero: non andare fino in fondo e non iniziare' Buddha Siddhārtha Gautama


- Quanto è durata la tua storia?
Cinque anni. Perché?
- Non vorrei offenderti ma la mia è in piedi da quindici, c'è una bella differenza. Tra alti e bassi, tra crisi e tradimenti certo, però non si possono cancellare tutti questi anni. Siamo di nuovo in terapia, forse riusciremo a risolvere le cose. 
A questa frase non ho saputo controbattere, ho rispettato l'idea della persona che mi stava davanti. Non ho la paura o la fobia del giudizio altrui. In seguito, mi sono interrogata parecchio tra me e me. Una valanga di domande. Esistono amori di serie A e di serie B? La scansione del tempo aggiunge valore alle unioni? La psicoterapia può aiutare gli individui e quindi la coppia ma il sentimento risiede nel cuore o nella testa? Siamo talmente insicuri, timorosi, pavidi da non riconoscere da soli la conclusione di un periodo di vita insieme? Voglio avere maggiori informazioni. Voglio rivolgermi al mio medico di famiglia. Quando l'amore semplicemente finisce, è lui che rilascia il certificato.